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Festival di Sanremo | 13 febbraio 2012, 18:13

Sanremo 2012, odissea nello spazio: ecco le anticipazioni del Festival nelle prove di oggi

Una scenografia che ricorda un'astronave nello spazio e il capitano Morandi pronto a far decollare tutti suoi artisti. Ecco cosa è accaduto durante le prove

La scenografia del Festival 2012

La scenografia del Festival 2012

Sanremo 2012 odissea nello spazio. Non il solito film che parla di extra terrestri, ma la scenografia dell’Ariston pronta ad ospitare la 62esima edizione del Festival della canzone italiana. Cielo stellato e al centro una grande astronave che avrà come pilota ancora una volta Gianni Morandi, pronto a partire la sera di San Valentino. Intanto però ci godiamo le prime prove ufficiali degli artisti che, in rigoroso ordine alfabetico, sono saliti sul palco per rompere il ghiaccio.

Nessun colpo di scena, tutto è filato liscio, fin troppo. La prima a scendere in campo è Arisa, o forse no, è l’altra Arisa, quella completamente rinnovata, non la vincitrice del Sanremo Giovani del 2009. Dismessi gli abiti e le cantilene di “Sincerità” quest’anno canta “La notte”. Colpisce la sua difficoltà nel scendere dalle scale, ma non  la canzone, troppo semplice, priva di quella simpatia e quello swing a cui la “vecchia” Arisa ci aveva abituati.

Sul pulpito del maestro sale il “mitico” Lucio Dalla, dirige il giovane Pierdavide Carone, il ragazzo della porta accanto. La loro canzone si intitola Nanì e parla di una prostituta. Un testo difficile, un inizio particolare che può spaventate, ma d’effetto e molto toccante. Originale nell’insieme e particolarmente adatta alla corde del giovane scoperto dal talent show della De Filippi.

Si continua senza sosta e scende Dolcenera. Invecchiata dal punto di vista del look, magari solo per le prove, solo i capelli si confermano originali: nero corvini con sfumature chiarissime. Canta “Ci vediamo a casa”, un buon ritmo, orecchiabile, ma non entusiasmante.

Il duetto è a dir poco originale. Lui napoletano doc e lei una panterona di origine calabrese, un’artista straordinaria di grande carisma. Gigi D’Alessio e Loredana Bertè sono complici sul palco mentre interpretano Respirare. Loredana di nero vestita, manda baci e saluti tutti e toglie i suoi occhiali neri solo per salutare Gianni Morandi che alla fine della loro esibizione sale sul palco.

A questo punto Morandi decidi di rimanere sul palco e di presentare lui gli artisti per il resto delle prove. Il primo a godere di questo privilegio è Eugenio Finardi anche lui di nero vestito, quest’anno il nero va per la maggiore, sembra quasi un sacerdote e infatti la sua canzone si chiama “E tu lo chiami Dio”. Una poesia, condita dalla sua solita melodia soave, è il classico, un pilastro della musica italiana.

Due minuti per montare gli strumenti sul palco, tocca ai cuneesi Marlene Kunz, Morandi per ingannare l’attesa si siede sugli scalini, accanto all’orchestra e scherza con loro. La loro “Canzone per un figlio” non è niente male, forse poco adatta per il Festival, ma la scelta del direttore artistico è stata coraggiosa, portare sul palco di questa kermesse il loro rock underground italico dà una ventata di freschezza e il pezzo è orecchiabile, una specie di ninna nanna molto movimentata.

Voce calda e armonie sorprendenti, un’altra bella novità per il palco sanremese. Lei è Chiara Civello, da sempre legata al mondo jazz, ma al Festival canta “Al posto del Mondo”. Un swing anni 60 con una fisarmonica un po’ nostalgica, forse troppo lontana dei nostri tempi, ma è bello anche così.

Barba incolta, look trascurato accompagnato da un virtuoso chitarrista e dal maestro Peppe Vessicchio arriva Francesco Renga. Nella sua “La tua Bellezza” non mancano i virtuosismi vocali, la sua interpretazione è come al solito perfetta e d’effetto e fa pensare all’”Angelo” con cui vinse nel 2005.

Vessichio resta sul pulpito, quest’anno dirige ben 6 artisti fra big e giovani e sul palco si preparano i Matia Bazar. Un altro pezzo di storia della musica italiana, anche se con alcuni avvicendamenti. La voce della prima cantante Antonella Ruggeri è indimenticabile, senza nulla togliere alla cantante attuale Silvia Mezzanotte. Il pezzo però, “Sei tu”, è tutt’altro che entusiasmante. Bravi e coraggiosi a rimettersi in gioco, ma per “spaccare” il video ci vuole di più.

Morandi è sempre sul palco, sta li ad ascoltare a  dare consigli a tutti, soprattutto ai giovani, che sono i più tesi e imbarazzati. Scherza e gioca con i tecnici e l’orchestra, si vede che Sanremo è casa sua.
Resta ancora Vessicchio sul pulpito per dirigere l’esibizione dell’originale Nina Zilli. Bombetta rossa con una piuma azzurra, vestito gessato con pantaloni a cavallo basso, sul palco si fa notare. Il suo sorriso e la sua solarità arriva a tutti e non solo quando canta “Per sempre”. Nei gesti e nel modo di usare la voce sembra quasi la grande Mina, ma con le sue particolarità e il suo ritmo che colpisce.

Tocca ora ad un’altra giovane, anche lei arriva da Amici. Emma è molto tesa, fa dei lunghi respiri e anche un po’ di ginnastica per stemperare l’emozione, e siamo soltanto alle prove. Il suo look ricorda un po’ i pank, non manche nemmeno la cresta bionda in testa. Canta ed urla a tutti la sua rabbia con “Non è l’inferno”, ma quest’anno non ci sono i Modà a darle un po’ di sostegno e l’inesperienza potrebbe giocare dei brutti scherzi.

Ricorda un po’ Morticia Addams con quei suoi lunghi capelli sul viso, ma con quel non so che di figlia dei fiori. La canzone è scritta da Davide Van De Sfroos è si sente, lei è Irene Fornaciari. Il “Grande Mistero” ha un ritornello abbastanza orecchiabile, ricorda forse una ballata irlandese, grintoso, ritmato, ma piacerà al pubblico di Sanremo?

Samuele Bersani non riesce a cantare, ha l’influenza e preferisce “tenersi” la voce per domani sera. Giacca marrone e occhialoni da vista, ben pettinato e faccia da bravo ragazzo. Si scusa con tutti, fa suonare l’orchestra e accenna qualche nota, ma il coro lo aiuta. Nella sua canzone sembra quasi racconti una fiaba, suono di carillon all’inizio e qualcuno che fischietta. E’ la storia di “Un pallone”, simpatica, orecchiabile, una canzone che porta decisamente il suo stampo.

Dulcis in fundo arriva Veronica Scopelliti, in arte Noemi: “Sono solo parole”.Giubottino alla Happy Days e capelli completamente raccolti dentro un cappello fascia azzurro. Bella voce uscita da Sanremolab prima ancora che partecipasse a X Factor nel 2008.  Molto romantica la canzone, che esalta la sua estensione locale. Se non vincerà Sanremo sarà molto suonata dalle radio.

Termina qui la prima giornata di prove del 62esimo Festival di Sanremo, gli artisti risalgono sull’astronave, è ora di riposarsi, le fatiche e le ansie vere e proprie cominceranno soltanto domani sera.

Barbara Pasqua

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